Ricostruzione della superficie oculare

La superficie oculare

Il sistema o apparato definito come superficie oculare comprende la parte esterna dell’occhio, interessata da palpebre e ciglia, il sistema lacrimale (ghiandola lacrimale, lacrime e sistema di deflusso), la congiuntiva, il limbus sclero-corneale (sede di cellule staminali) e la cornea. Tutte queste componenti sono organizzate in un unico apparato funzionalmente coordinato dall’attività delle palpebre, dal sistema ghiandolare, dalla innervazione, vascolarizzazione e dal sistema immunitario. Una delle funzioni più importanti è legata ai meccanismi di riparazione della cornea continuamente danneggiata dall’esposizione ai raggi ultravioletti e agli agenti esterni.

Questo processo è correlato, soprattutto, alle cellule staminali presenti sul bordo corneale (limbus sclero-corneale) che sostituiscono i tessuti danneggiati con nuove cellule. Quando queste vengono danneggiate da uno stato di malattia o sono assenti per patologie congenite si sviluppano o vengono sostenute una serie di disfunzioni che vanno dallo pterigio al pemfigoide alla sindrome di Sjogren. In molti casi le patologie sono molto più complesse ed associano la carenza di cellule staminali ai danni corneali o cutanei come nei casi di ustioni da acidi, alcali o traumatismi.

Le problematiche legate alle malattie della superficie oculare

Le patologie della superficie oculare possono influenzare gravemente la vista e la qualità della vita. Secondo la gravità i sintomi possono variare da bruciori e senso di disagio, arrossamento e prurito a casi più gravi che possono portare a cecità dovuta a cicatrici corneali.Purtroppo, le malattie della superficie oculare, spesso non vengono valutati o sono sottostimate se non sono esaminate approfonditamente con l’utilizzo test ed indagini specifiche.

La terapia delle malattie della superficie oculare

Una delle tecniche più utilizzate è l’innesto di membrana amniotica, un tessuto derivato dalla placenta, preparato e trattato per poter favorire i processi di riparazione e cicatrizzazione della superficie oculare.

Accertata la carenza di cellule staminali limbari e nei casi unilaterali la procedura oggi utilizzata è l’autotrapianto di limbus sclero-corneale dall’occhio sano all’occhio malato. In mani esperte si tratta di una procedura sicura ed efficace per ripristinare l’integrità della superficie oculare.

L’occhio secco come malattia della superficie oculare

L’occhio secco è un disturbo della lacrimazione dovuto a una carenza della produzione delle lacrime o da eccessiva evaporazione che provoca danni, disturbi visivi e infiammazione della superficie oculare con discomfort fino a gravi alterazioni corneali.

Le donne sono affette molto più degli uomini per l’influenza dello stato ormonale post menopausa. In molte patologie autoimmuni la secchezza rappresenta un sintomo importante, che permette di inquadrare e curare la malattia di base.

I pazienti operati di chirurgia refrattiva ed i portatori di lenti a contatto sono soggetti frequentemente ad occhio secco. Altre cause comprendono l’ambiente ed i fattori climatici e molti farmaci come gli antidepressivi e gli antiistaminici.

Anche i farmaci anti glaucomatosi hanno aumentato significativamente la frequenza di occhio secco, soprattutto per la presenza dei conservanti. Per questo tipo di terapia, finalizzata alla cura della pressione oculare è opportuno eseguire delle indagini specifiche per selezionare i farmaci con minori effetti collaterali.

La terapia della secchezza oculare si basa su farmaci sostitutivi come le lacrime artificiali o la chiusura dei puntini lacrimali.

I fattori di crescita piastrinici come sostituti lacrimali

Le lacrime hanno proprietà antimicrobiche, nutrienti, meccaniche e ottiche. Contengono componenti come fattori di crescita, molecole biologiche, sali e vitamine per stimolare la proliferazione, la migrazione e la differenziazione dell’epitelio corneale e congiuntivale. La mancanza di questi fattori può provocare gravi disturbi della superficie oculare e soprattutto della cornea. Oltre alla terapia sostitutiva con lacrime artificiali e la chiusura dei puntini lacrimali, recentemente si è sviluppato e perfezionato l’impiego del siero autologo, derivato dal sangue in forma di gocce oculari. Il siero autologo. privo di conservanti è un prodotto anallergico, utilizzato in ambulatorio come collirio. E’ facile da isolare attraverso un comune prelievo di sangue centrifugato. La centrifugazione permette di separare il plasma ed i fattori di crescita piastrinici derivati dalle piastrine. Questi costituirebbero il principio attivo, con proprietà biochimiche e biomeccaniche simili alle lacrime normali. Questo presidio è facilmente ottenibile da prelievi di sangue che possono essere ripetuti più volte nel tempo.

 

LA DIAGNOSI E LA GESTIONE DEI DISTURBI E DELLE PATOLOGIE DELLA SUPERFICIE OCULARE RICHIEDE COMPETENZE E ACCERTAMENTI DI ELEVATA SPECIALIZZAZIONE, CHE RAPPRESENTANO IL BACKGROUND DI GAMMA MEDICA. LA STRUTTURA, CON UN’ESPERIENZA TRENTENNALE SU QUESTE PATOLOGIE, HA CODIFICATO PROTOCOLLI TERAPEUTICI E PERCORSI DIAGNOSTICI CHE HANNO CONSENTITO DI RAGGIUNGERE RISULTATI DI ASSOLUTA ECCELENZA ED AFFIDABILITA’