Iniezioni intravitreali
Le iniezioni intravitreali sono comunemente usate per trattare malattie della retina come la retinopatia diabetica, la degenerazione maculare senile, l’edema maculare, l’occlusione venosa retinica, il glaucoma neovascolare. Queste malattie possono causare la perdita della vista e devono essere trattate precocemente.
Si tratta di iniettare vari tipi di farmaci come Lucentis, Avastin, Macugen, Eylea, Ozurdex (cortisonico) direttamente nell’occhio per curare malattie considerate intrattabili fino a qualche anno fa. Appartengono al gruppo di farmaci antiVEGF con azione sull’endotelio vascolare, sull’edema maculare e sull’infiammazione della retina.
Le Iniezioni intravitreali sono particolarmente efficaci nel trattamento della degenerazione maculare legata all’età nella forma cosiddetta “umida” di degenerazione maculare, che, anche se meno comune della forma secca, che rappresenta oltre il 70% della cecità causata dalla malattia.
Le iniezioni intravitreali vengono eseguite in sala operatoria, e durano circa 15 minuti. Questa procedura viene eseguita nello studio medico e richiede solo un anestetico locale. Prima dell’iniezione vengono instillate delle gocce anestetiche che permettono di ridurre al minimo il disagio dell’intervento. L’occhio viene trattato con una soluzione antisettica per evitare infezioni postoperatorie. Il farmaco viene iniettato direttamente nella camera vitrea e spesso sono necessarie varie iniezioni a distanza di qualche mese per ottenere il risultato programmato.
Nel periodo postoperatorio i pazienti possono avvertire dolorabilità del bulbo oculare o sensazione di corpo estraneo. A volte, i pazienti possono sviluppare una emorragia congiuntivale (sanguinamento sulla superficie del bianco dell’occhio), mosche volanti, aumentata pressione oculare ed infiammazione dell’occhio. Questi effetti indesiderati si risolvono spontaneamente e comunque vengono trattati con terapia a base di colliri. Altri rischi meno comuni sono infezioni, sanguinamento nell’occhio, rotture retiniche o distacco, e la formazione di cataratta.