Oftalmologia pediatrica

L’oftalmologia pediatrica genera un interesse particolare e una competenza specifica per l’esistenza di un periodo critico di “plasticità” durante la maturazione dell’apparato visivo del bambino e per  la consapevolezza che un intervento terapeutico in questo periodo può modificare favorevolmente le capacità funzionali dell’occhio e della funzione visiva.

Recenti tecniche diagnostiche e il perfezionamento in questo settore dell’oftalmologia hanno consentito la conoscenza delle varie fasi che costituiscono le tappe del processo di maturazione visiva che come gli altri organi di senso si sviluppa con l’età. Alcune alterazioni dell’apparato visivo presenti nell’infanzia possono condizionare in maniera notevole lo sviluppo psicomotorio, per questo è importante diagnosticarle precocemente.

La conoscenza di questo processo di maturazione e di sviluppo necessita di una specializzazione che si basa su conoscenze di genetica, di pediatria, neurologia e chirurgia plastica.

Da un punto di vista pratico è importante che i bambini siano esaminati dallo specialista almeno una volta nei primi mesi di vita, onde escludere la presenza di alterazioni oculari che ostacolino il normale sviluppo visivo e in caso di esito negativo per patologie ripeter l’esame verso i 3-4 anni di età.

I segnali che possono svelare malattie estremamente importanti sono:

  • occhi arrossati,
  • secrezione,
  • fastidio alla luce (fotofobia),
  • lacrimazione,
  • strabismo,
  • riflesso bianco della pupilla,
  • abbassamento della palpebra.

Le anomalie del comportamento visivo sono molto importanti e spesso difficili da identificare e catalogare in quanto sono sintomi che si modificano nel tempo e possono sfuggire ad una visita oculistica:

  • difficoltà ad afferrare gli oggetti,
  • anomala visione dei colori,
  • cadute frequenti,
  • incapacità a superar gli ostacoli,
  • reattività esagerata a rumori di una certa frequenza.

Vanno valutate con attenzione la storia sanitaria dei genitori (familiarità ed ereditarietà), le modalità e i tempi della gravidanza e vanno corretti al più presto gli eventuali difetti di vista (miopia, ipermetropia e astigmatismo) per evitare l’instaurarsi del cosiddetto “occhio pigro” (ambliopia). Per ambliopia (letteralmente “visione ottusa”) si intende la riduzione della funzione visiva di uno dei due occhi che spesso viene misconosciuta proprio perché interessa un solo occhio i cui deficit vengono compensati dall’occhio adelfo che ne inibisce lo sviluppo della capacità visiva. È fondamentale, quindi, una diagnosi precoce per instaurare precocemente una terapia antiambliopica avente lo scopo di ripristinare una corretta simmetria visiva.

Quali sono le malattie più frequenti in età pediatrica

Le patologie più frequenti sono lo strabismo (il cosiddetto “occhio storto”) e l’ambliopia (“occhio pigro”) per le quali vengono praticate specifiche terapie di tipo chirurgico e/o di riabilitazione visiva.
Altre problematiche usuali sono la ostruzione delle vie lacrimali che può essere trattata con il sondaggio delle vie lacrimali e la congiuntivite allergica.

Molto meno frequenti, ma estremamente gravi, sono la cataratta congenita ed il retinoblastoma (tumore della retina) che possono essere diagnosticati sulla base di un riflesso bianco della pupilla (leucocoria).

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