Ecografia cutanea

L’ecografia in dermatologia svolge un ruolo del tutto peculiare, che si può schematizzare in tre punti fondamentali:

  • stadiazione e controllo delle lesioni neoplastiche (melanomi, epiteliomi basocellulari e spinocellulari). E’ fondamentale per determinare le dimensioni ed il grado di invasione del tumore, allo scopo di programmare, oltre che l’eventuale asportazione chirurgica radicale anche la crioterapia, la laserterapia o più trattamenti combinati.
    Le dimensioni del tumore possono essere determinate mediante echi che consentono la differenziazione della lesione dal tessuto cutaneo circostante.
  • controllo delle malattie infiammatorie della pelle ed il monitoraggio della terapia;
  • valutazione dei trattamenti che utilizzano tecniche di radiofrequenza – si evidenzia in modo obbiettivo un aumento dello spessore del derma ed una contrazione della fascia del muscolo, che determinano un conseguente aumento dello spessore generale della pelle.

Diagnosi di patologie, focali o diffuse, in caso di dubbio clinico:

  • angiomi – segnali vascolari a livello delle anomalie del sistema circolatorio;
  • lipomi – l’indicazione principale dell’ecografia nei lipomi e’ costituita dalla definizione della loro sede sopra – o sotto-fasciale per la pianificazione dell’intervento chirurgico;
  • pilomatricoma – presenza di aree iperecogene calcifiche, piu’ o meno numerose e grossolane;
  • esiti di trattamenti con filler iniettabili.

Lo studio della patologia cutanea richiede l’impiego di sonde ecografiche ad alta risoluzione.
Nell’ecografia dermatologica si possono utilizzare sonde con frequenza da 13 a 50 MHz (MegaHertz). Tanto maggiore è la frequenza, tanto più è ridotta la penetrazione degli ultrasuoni nel tessuto cutaneo, pertanto, con la sonda da 50 MHz è possibile analizzare solamente lo strato epidermico (più superficiale), con sonde da 20 MHz si visualizza una profondità cutanea di circa 7 mm, con sonde da 10-7,5 MHz si arriva fino a 4-5 cm di profondità.

La necessità di utilizzare sonde da 10-13 MHz o meglio da 20 MHz è legata alle esigenze di distinguere i tre strati che costituiscono la cute: epidermide, derma e tessuto sottocutaneo, separato, mediante la fascia superficiale, dallo strato muscolare sottostante.
Tutte queste strutture sono comprese in uno spessore di alcuni millimetri in quanto.

  • l’epidermide ha spessore variabile tra 0.3 e 0.6 mm a seconda della sede corporea.
  • il derma di spessore variabile tra 1 e 4 mm, è costituito da uno strato superficiale (derma papillare) e da uno strato profondo (derma reticolare).
  • il tessuto sottocutaneo presenta spessore ampiamente variabile tra 5 e 20mm; la sua eco struttura è caratterizzata dalla ipoecogenicità dei lobuli adiposi, intervallati da tralci connettivali iperecogeni, con conseguente aspetto reticolare.
  • La fascia superficiale, posta tra il sottocutaneo ed il tessuto muscolare, si presenta come una struttura lineare iperecogena, parallela al piano cutaneo di appoggio della sonda.

La distinzione tra derma e tessuto sottocutaneo è più evidente nelle regioni con cute di spessore minore come le papebre.
Per le caratteristiche analizzate l’ecografia cutanea deve essere eseguita da specialisti con una particolare esperienza in materia.

Nella nostra pratica clinica si preferisce abbinare, quando necessario, l’ecografia cutanea all’immagine fotografica digitale che con la moderna tecnologia permette di standardizzare, ingrandire e processare i reperti eventualmente patologici ed i risultati delle procedure utilizzate.