La tecnica PRK (acronimo di PhotoRefractive Keratectomy, fotocheratotomia refrattiva) viene utilizzata per la correzione di tutti i difetti di vista e rappresenta la tecnica di scelta per i pazienti con cornea sottile.
L’intervento si propone di rimodellare lo stroma corneale in maniera da ottenere una conformazione della superficie anteriore adattata alla correzione del vizio refrattivo. Tramite un calcolo computerizzato, che si basa su una specifica visita preoperatoria, si programma con una vera e propria simulazione la quantità di tessuto corneale che deve essere rimossa per ottenere la correzione del difetto di vista desiderata che dipende dal tipo e dall’entità del vizio refrattivo. Con questa tecnica possono essere corretti con opportuno programma personalizzato (ablazione customizzata) difetti di vista quali miopia, ipermetropia e astigmatismo. Viene utilizzata una ablazione guidata da una mappa aberrometrica dell’occhio del paziente.
Questo perfezionamento della tecnica permette di migliorare notevolmente la qualità della visione ed adattarla all’occhio da operare. Questi risultati si ottengono con laser di quarta generazione, in cui non si tiene solo conto della refrazione oculare ma più precisamente delle aberrazioni oculari. Questa procedura viene utilizzata come unica tipologia di intervento accettata per essere ammessi in alcuni concorsi pubblici. Prima di effettuare la correzione con il laser deve essere rimosso meccanicamente l’epitelio corneale, lo strato più superficiale della cornea.
I risultati refrattivi sono meglio prevedibili con miopie inferiori alle 8 diottrie, mentre dalle 8 alle 10 diottrie è possibile una regressione della miopia.
Nei primi 3 giorni postoperatori è presente una dolorabilità del bulbo oculare, lacrimazione e fotofobia presente fino alla completa riepitelizzazione. Questi sintomi possono essere trattati con i comuni antidolorifici che in genere vengono associati alla terapia locale a base di colliri antibiotici e cortisonici. In genere viene applicata una lente a contatto terapeutica da indossare giorno e notte e che viene rimossa dopo qualche giorno.
Il risultato effettivo inizia a comparire dopo 5-15 giorni, mentre per arrivare al risultato refrattivo definitivo possono passare dai 2 ai 3 mesi.
Le complicanze possibili anche se estremamente rare includono haze corneale (cicatrice anomala che può determinare diminuzione della qualità della vista), regressione della miopia, aloni notturni, iposecrezione lacrimale ed infezioni corneali (improbabili).
Con le tecniche ed i programmi attualmente utilizzati il risultato finale è sovrapponibile all’intervento di lasik.
Questi interventi sono generalmente poco invasivi ed effettuati in anestesia locale con l’applicazione di collirio anestetico. Viene richiesta una buona collaborazione da parte del paziente ed una corretta applicazione della terapia prescritta dal medico, sia pre sia post-operatoria.
L’intervento è quasi sempre eseguito ad entrambi gli occhi ed è estremamente rapido. Prima dell’intervento non bisogna indossare lenti a contatto per almeno un mese.
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