La ptosi palpebrale è il termine medico per indicare l’abbassamento della palpebra superiore. Questa patologia una riduzione del campo visivo di vario grado in relazione all’occlusione della pupilla. I pazienti affetti da ptosi palpebrale spesso hanno grande difficoltà a tenere le palpebre aperte compensando con una contrazione dei muscoli del sopracciglio e dalla fronte. Per compensare, che spesso arco le sopracciglia nel tentativo di sollevare le palpebre cadenti. I bambini con ptosi possono sviluppare l’ambliopia (occhio pigro) o comunque ritardo dello sviluppo della loro capacità visiva. In molti casi la ptosi si associa a strabismo (occhio storto).
Le cause dell’abbassamento della palpebra
Ci sono molte cause di ptosi tra cui l’età correlata all’indebolimento del muscolo, deficit congeniti, traumi o malattie neurologiche. Altre cause sono determinanti per i pazienti di protesi oculare o per quelli che hanno subito molti interventi oculari o portatori di lenti a contatto. Con l’avanzare dell’età, il tendine che si attacca il muscolo elevatore, il muscolo principale che solleva la palpebra può allungare e causare la palpebra a cadere.
Questa rappresenta la causa più comune di una palpebra cadente. La ptosi può verificarsi anche a seguito LASIK o cataratta intervento chirurgico di routine a causa stiramento del muscolo o tendine. I bambini possono nascere con ptosi o possono acquisire a causa di traumi o neurologiche motivi.
Il trattamento della ptosi
La ptosi deve essere corretta chirurgicamente con un intervento che negli adulti viene eseguito a livello ambulatoriale e dura circa mezz’ora. L’intervento viene eseguito in anestesia locale con l’assistenza dell’anestesista. Si tratta di una sedazione minima in quanto il paziente collabora con il chirurgo nell’apertura e chiusura delle palpebre. A seconda del tipo di ptosi palpebrale viene eseguito uno di questi interventi:
- Tarsectomia (intervento di Fasanella-Servat) si esegue per via interna, non è presente cicatrice visibile ma è riservata solo a ptosi minime
- Reinserimento dell’aponeurosi del muscolo elevatore, intervento esterno transcutaneo, mini invasivo con sutura cutanea in genere utilizzato per le ptosi senili
- Resezione del muscolo elevatore, intervento per i casi di ptosi medie e gravi con risultati che dipendono dalla struttura e funzionalità del muscolo
- Sospensione al muscolo frontale (quando è assente la funzionalità del muscolo elevatore e bisogna utilizzare come supplenza il muscolo elevatore della fronte).
Questo intervento viene eseguito utilizzando fascette di struttura fibrosa prelevata dalla tempia o materiale eterologo (fascia lata liofilizzata, suture, fili di sospensione e di trazione etc.). E’ un intervento molto invasivo che prevede un decorso postoperatorio molto più lungo e risultati funzionali più modesti.
- Nei casi in cui è presente strabismo si interviene prima sullo strabismo e poi sulla patologia palpebrale
- In molti casi per migliorare ii risultato viene associato un intervento di blefaroplastica
- Tutti i pazienti con ptosi palpebrale che hanno programmato una chirurgia della cataratta con impianto di lenti toriche dovranno prima eseguire l’intervento di ptosi
Ptosi mono o bilaterale
Molto spesso un quadro di ptosi che può presentarsi come monolaterale diventa bilaterale dopo l’intervento all’occhio interessato in quanto l’obiettività è mascherata dalla contrattura di compenso dell’occhio con una migliore funzionalità muscolare.
Chirurgia della ptosi
Sicuramente un chirurgo che si occupa di oftalmoplastica in quanto si tratta di un tipo di chirurgia plastica che necessita di conoscenze e competenze relative alle palpebre e all’occhio. Quindi un chirurgo che abbia una certificazione e specializzazione per questo tipo di specialità.
Gli esami preliminari
Emocromo con formula leucocitaria, piastrine, PT, PTT, INR, Glicemia, Azotemia, Creatininemia, GOT, GPT, GAMMA GT, Elettrocardiogramma con referto
Decorso post operatorio e reinterventi
Per quanto riguarda il decorso postoperatorio è complessivamente simile a quello di una blefaroplastica, anche se soprattutto quando vengono eseguiti interventi sul muscolo elevatore i risultati definitivi e la stabilizzazione si possono avere dopo qualche settimana. Nel 10% dei casi si possono eseguire dei ritocchi nella settimana successiva all’intervento.
Come per la blefaroplastica in molti pazienti può essere necessaria una modifica degli occhiali per una variazione dell’astigmatismo postoperatorio. Di fatto, comunque tutti i pazienti ai quali viene trattata una ptosi palpebrale hanno un miglioramento del campo visivo e della sensibilità al contrasto.
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