Radio-chemioterapia

Radioterapia per il trattamento del tumore all’occhio

La radioterapia è l’uso di raggi X ad alta energia per trattare il cancro o alleviare i sintomi che il cancro ha causato. Distrugge le cellule tumorali in una determinata area e può essere somministrata sia dall’esterno sia dall’interno dell’occhio. Purtroppo, pur essendo efficace, la radioterapia presenta elevate e frequenti complicazioni, funzionali o estetiche, che variano a seconda di una serie di fattori quali:

  • la composizione cellulare del tessuto danneggiato (nell’occhio, vi è un’ampia varietà di tessuti con differenti tipi di cellule)
  • la capacità cicatriziale del tessuto danneggiato
  • l’integrità vascolare dell’organo
  • e altri fattori.

Le lesioni legate alla radioterpia possono causare blefarite, occhio secco, congiuntivite e cheratite. Altre e più gravi complicazioni possono essere cataratta o danni alla retina e al nervo ottico che compaiono tardivamente.

Con una corretta gestione medica la guarigione dalle forme lievi di lesioni da radiazione in genere si verifica entro alcune settimane dopo il completamento del trattamento.

La radioterapia viene eseguita colpendo con i raggi X direttamente il tumore senza anestesia nè incisioni chirurgiche. Generalmente la distruzione completa della neoplasia richiede una serie di trattamenti, con sedute settimanali che si protraggono per qualche mese

Fattori che influenzano lo sviluppo dei danni da radiazioni

  • Fattori tecnici: includono errori umani dovuti alla regolazione imprecisa iniziale delle apparecchiature o procedure errate, la cui incidenza varia in funzione della tipologia e della complessità dei trattamenti. Si ribadisce che la radioterapia per il trattamento del tumore all’occhio deve essere effettuata in centri altamente specializzati dove vengono praticati con tecnologie avanzate e protocolli verificati che riducono notevolmente il rischio di complicanze ed effetti collaterali.
  • Fattori biologici: modificano la resistenza alle radiazioni includono la presenza di una condizione patologica concomitante che o compromette la vascolarizzazione del tessuto (come il diabete mellito e ipertensione sistemica) o aumenta la sensibilità dei tessuti.

È evidente che le tecnologie moderne, innovative con programmi di trattamento ricostruiti tridimensionali e la consegna di trattamento ridurranno in modo significativo i rischi insiti in radioterapia per tumori vicini all’orbita; queste nuove tecnologie consentono di irradiare in modo settoriale e preciso il tumore, ma diminuiscono le strutture orbitali irradiati ad un minimo assoluto.

Radioterapia stereotassica

La radioterapia stereotassica corporea (SBRT, Stereotactic Body Radiation Therapy) è una innovativa tecnica radioterapica non invasiva che permette di inviare una elevata dose di radiazioni direttamente sul volume tumorale con estrema accuratezza e precisione, provocandone la morte cellulare (necrosi). Tale tecnica viene eseguita in regime ambulatoriale e non richiede alcun tipo di anestesia, il paziente non è in nessun momento radioattivo e può proseguire la sua normale vita familiare. Viene effettuata una seduta quotidiana, indolore. Generalmente un ciclo è composto da 1 a 6 sedute.

Radioterapia per la cura dei tumori delle palpebre

La radioterapia è consigliata nel caso di tumori basocellulari difficili da asportare chirurgicamente e nei pazienti anziani o in non buone condizioni di salute. La percentuale di guarigione si attesta intorno al 70% dato che questa procedura non permette di identificare e rimuovere con precisione le cellule tumorali presenti ai margini della lesione. Se il vantaggio della radioterapia è quello di limitare il danno ai tessuti adiacenti, gli svantaggi sono rappresentati dalla possibilità di comparsa di esiti antiestetici a lungo termine nonché ai rischi legati all’esposizione alle radiazioni e dalla necessità di numerose sedute per effettuare il trattamento. In generale, le strutture della faccia e del collo mostrano una buona tolleranza alla radioterapia. Il trattamento radioterapico per le patologie tumorali delle palpebre rappresenta, comunque, una terapia di seconda scelta per la possibilità di provocare il cosiddetto occhio secco, e molti effetti collaterali cutanei comuni, come eritema, depigmentazione, necrosi, atrofia e perdita delle ciglia o malattie più gravi come ectropion o entropion, cataratta, glaucoma neovascolare e neuro-retinopatia da radiazioni.

Radioterapia nella oftalmopatia tiroidea (malattia di Graves)

La radioterapia riveste un ruolo molto importante nella gestione dell’oftalmopatia tiroidea e i dati della letteratura non sono omogenei a causa di errori nella selezione dei pazienti o la mancanza di una precisa valutazione oftalmologica. L’indicazione principale è legata al coinvolgimento dei muscoli extraoculari in associazione alla terapia cortisonica sistemica ad alte dosi. Molti studi raccomandano l’uso della radioterapia dell’orbita nella malattia di Graves nella fase iniziale della malattia (a meno di un anno dalla comparsa).

Radioterapia dei tumori dell’occhio e dell’orbita

La radioterapia è una procedura che viene utilizzata sia per i tumori dell’occhio (melanoma e retinoblastoma) che per molti tumori dell’orbita. La maggior parte di essi si sviluppa dalla coroide (tra la sclera e la retina), gli altri si riscontrano nell’iride e nel corpo ciliare. La gestione dei tumori all’occhio prevede varie opzioni: chirurgia, radioterapia, brachiterapia, enucleazione.

Brachiterapia

La brachiterapia è una forma di radioterapia in cui una sorgente di radiazioni è collocata all’interno o vicino alla zona da trattare. Questa tecnica può essere utilizzata da sola o in combinazione con altre terapie. Al contrario della radioterapia esterna, la brachiterapia consiste nel preciso posizionamento di sorgenti radioattive direttamente sulla zona interessata, perciò l’esposizione dei tessuti sani, posti più lontano dalle fonti, è minore. Questa tecnica presenta dei vantaggi rispetto alla radioterapia esterna e il tumore può essere trattato con dosi di radiazioni molto elevate e localizzate, riducendo la probabilità di inutili danni ai tessuti circostanti sani.

Con la brachiterapia è possibile trattare anche il retinoblastoma, tumore maligno oculare più frequente in età pediatrica.

Per i tumori dell’orbita esistono protocolli specifici ed esperienze diverse a seconda dei centri che trattano questo tipo di patologie, la terapia radiante viene soprattutto utilizzata nei linfomi, nel rabdomiosarcoma e nelle forme infiammatorie (pseudotumor). Per queste patologie molti centri di patologia orbitaria suggeriscono la chirurgia per la sola biopsia e l’inquadramento della patologia riservando alla radioterapia il trattamento parachirurgico che viene dosato e frazionato a seconda della localizzazione, estensione e tipo di tumore.

Viene ribadito il concetto fondamentale che si tratta, comunque, di una gestione multidisciplinare, da valutare caso per caso che prevede la collaborazione e la elevata specializzazione di oculisti, radiologi e specialisti in oncologia.

Chemioterapia per il trattamento dei tumori all’occhio

La chemioterapia si basa sull’uso di farmaci anti-cancro per distruggere le cellule tumorali. Possono essere utilizzati molti farmaci singolarmente o in associazione in relazione al tipo di tumore, alla localizzazione e al grado di diffusione.

Questo tipo di terapia prevede un team multidisciplinare con grande esperienza nel settore specifico sia riguardo alla terapia oncologica che alle malattie oculari. Lo scopo principale della chemioterapia è quello di ottenere la massima efficacia con effetti collaterali minimi.

La chemioterapia viene utilizzata in due modalità principali: adiuvante, ovvero in affiancamento un’altra terapia, per esempio, quando dopo un intervento chirurgico o in associazione alla radioterapia per aumentarne l’efficacia; per ridurre l’estensione o i sintomi del tumore quando non ci sono altre opzioni ugualmente efficaci. La chemioterapia presenta molti effetti collaterali e la scelta va valutata caso per caso. Anche nella chemioterapia vanno eseguite molte sedute che prevedono l’infusione, i controlli e la gestione degli effetti collaterali.

In oftalmologia la chemioterapia sistemica viene utilizzata in molti tumori dell’orbita (rabdomiosarcoma, linfomi etc) e nei tumori delle palpebre.

In quest0ultimo caso vengono impiegate creme, gel e soluzioni topiche per trattare forme specifiche e limitate di carcinomi basocellulari.

 

PRESSO IL CENTRO GAMMA MEDICA NON VENGONO ESEGUITE LE PROCEDURE RELATIVE ALLA RADIO E CHEMIOTERAPIA. La Struttura si avvale di collaborazioni con centri e professionisti altamente specializzati ed esperti in questo settore.

È preliminare, comunque, una accurata visita oculistica e oftalmoplastica per l’inquadramento e la terapia delle malattie da trattare.