Nervo Ottico

Cos’è il nervo ottico

Il nervo ottico è la struttura che permette il trasferimento degli stimoli visivi dall’occhio al cervello trasformandoli in percezioni visive.

Le malattie del nervo ottico

Le malattie del nervo ottico si definiscono neuriti ottiche, spesso derivanti da cause sconosciute probabilmente associate a deficit del sistema immunitario, con danni alla sostanza che ricopre il nervo ottico definita mielina. Normalmente la mielina favorisce gli impulsi elettrici diretti al cervello dove vengono convertiti in informazioni visive: di fatto la interruzione di questo processo è la causa dei problemi visivi.

Quando viene interessata la parte anteriore del nervo ottico si parla di papillite mentre quando il processo patologico interessa la parte posteriore la malattia si definisce neurite ottica retrobulbare. La malattia è monolaterale anche se non sono rari i casi in cui si presenta bilateralmente(sclerosi multipla, neuriti tossiche).

Le condizioni autoimmuni sono spesso associate con neurite ottica:

Sclerosi multipla. La sclerosi multipla è una malattia in cui il sistema autoimmune attacca la guaina mielinica che copre le fibre nervose nel cervello e nel midollo spinale. Nelle persone con neurite ottica, il rischio di sviluppare la sclerosi multipla dopo un episodio di neurite ottica è di circa il 50 per cento nel corso della vita specialmente se ci sono reperti rilevabili con la Risonanza Magnetica. Prevenire la sclerosi multipla Se si dispone di neurite ottica, e si dispone di due o più lesioni cerebrali evidenti sulla MRI, si potrebbe beneficiare di farmaci che aiutano a prevenire la sclerosi multipla.

Questi farmaci iniettabili, tra cui l’interferone beta-1a (Avonex, Rebif) e interferone beta-1b (Betaseron, Extavia), sono utilizzati per prevenire o ritardare lo sviluppo della sclerosi multipla nelle persone ad alto rischio di malattia.

Evoluzione della neurite ottica in pazienti con sclerosi multipla

La possibilità che dopo uno o più episodi di neurite ottica si possa sviluppare una sclerosi multipla è variabile a seconda degli studi di riferimento anche se è sicuramente frequente questo tipo di associazione tra i 20 e i 40 anni dopo 5 anni da uno o più episodi di neurite ottica soprattutto nelle donne. La conferma comunque, dipende sempre dalla Risonanza Magnetica e dall’esame del liquido cefalorachidiano.

Neuromielite ottica. In questa condizione, l’infiammazione si verifica nel nervo ottico e del midollo spinale .La neuromielite ottica ha delle somiglianze con la sclerosi multipla, ma non causa danni al come come la sclerosi multipla. La neurite ottica secondaria a neuromielite ottica tende ad essere più grave di quella associata a sclerosi multipla. Altre condizioni autoimmuni che possono determinare neurite ottica sono la sarcoidosi e lupus eritematoso sistemico.

Altre cause di neurite ottica:

  • Infezioni. malattia di Lyme, febbre da graffio di gatto,sifilide o virus come morbillo, parotite e l’herpes
  • Tossicità da farmaci tipo l’Etambutolo, utilizzato per curare la tubercolosi o i chemioterapici
  • Tossici piombo, monossido di carbonio
  • Alterazioni vascolari come l’otticopatia ischemica o danni derivati da ischemia cerebrale

Altre cause: malattie congenite, la miopia, il diabete, il glaucoma, tumori del nervo ottico, orbita o del cervello, radiazioni, traumi, oftalmopatia tiroidea

Arterite temporale di Horton (Malattia infiammatoria cronica dl nervo con interessamento dei grossi vasi, in particolare quelli con una cospicua tunica elastica, che si verifica principalmente negli anziani, controllare la VES). La diagnosi è confermata con biopsia dell’arteria temporale superficiale.

I sintomi e la diagnosi

I sintomi sono la diminuzione della vista parziale o completa, l’alterata percezione dei colori, in qualche caso dolore con i movimenti dell’occhio. Viene sempre eseguito l’esame del fondo oculare per valutare lo stato della retina e del nervo ottico.

Nel caso di neurite ottica retrobulbare non è presente nessuna alterazione obiettivabile (“sia il medico e il paziente non vedono nulla”). Importante il RAPD (relative afferent pupillary defect): la pupilla si dilata sotto illuminazione (eccezione per le neuriti tossiche/carenziali).

Esami da eseguire

Oltre ai dati rilevabili dall’anamnesi e la visita oculistica vengono eseguiti altri esami finalizzati alla diagnosi delle patologie del nervo ottico: Studio della visione dei colori, Campo Visivo Computerizzato, Tomografia retinica e del nervo ottico, recentemente l’Angio OCT ed i Potenziali Evocati Visivi.

La risonanza magnetica (RMI)

La risonanza magnetica con gadolinio dell’orbita e del cranio permette di studiare approfonditamente e specificamente l’orbita, il nervo ottico, il cervello e tutte le eventuali patologie associate (traumi, tumori, infezioni, malattie demielinizzanti etc.)

Esami del sangue

Vengono prescritti sia gli esami di base che quelli riferiti all’assetto immunitario e ad eventuali sospetti diagnostici (infezioni, tossici etc.) Viene, in genere, richiesto un consulto neurologico e programmata una eventuale puntura del liquido cefalorachidiano.

Le cure

Nella maggior parte dei casi vengono utilizzati  farmaci cortisonici sia per via locale che generale anche a dosi elevate per cui vano valutati sempre gli effetti indesiderati o tossici. Se possibile vanno rimosse le cause della neurite ottica ed associato un programma terapeutico di neuroprotezione.

Prognosi e complicanze

Il miglioramento della vista dopo uno o più episodi di neurite ottica è legato alla causa e, comunque, richiede alcune settimane anche nei casi meno gravi. Se è interessato il tratto retrobulbare il recupero è peggiore così come la prognosi è negativa se sono presenti danni cerebrali o gravi patologie vascolari. Nelle forme ricorrenti e bilaterali si sospetta una neuromielite ottica (malattia di Devic) una malattia con coinvolgimento sistemico, con un decorso invalidante e che necessita di una gestione neurologica sia diagnostica che terapeutica. Anche per i pazienti con sclerosi multipla e con alto rischio di neurite ottica ricorrente è importante un follow up multidisciplinare (oculista-radiologo- neurologo).