Meningioma

Sono tumori benigni (raramente cancerogeno cioè maligno) del sistema nervoso con varie localizzazioni quali scatola cranica, orbita,midollo spinale.

Da quali tessuti originano?

indipendentemente dalla lacalizzazione, nasce dalle meningi, un sistema di membrane che, all’interno del cranio e del canale rachidiano, rivestono il sistema nervoso centrale, e proteggono l’encefalo e il midollo spinale.

Dove di localizzano?

Nell’orbita i tumori cosiddetti primari sono circa il 10-15% mentre la maggior parte (90%) sono secondari e rappresentano estensioni all’orbita di tumori originariamente intracranici dove sono presenti frequentemente nella regione definita base del cranio.

Qual è la loro frequenza?

Rappresentano circa il 20% di tutti i tumori cerebrali primitivi.

Quali sono i sintomi e il decorso clinico?

I sintomi sono assolutamente variabili e dipendono soprattutto dalla sede e dalle strutture nervose e organi che vengono danneggiati. I sintomi si manifestano deficit neurologi, diplopia (visione doppia), cecitò a quadranti, perdita di udito e di memoria, in qualche caso convulsioni. Nella forma classica i pazienti riferiscono diminuzione lenta e progressiva della vista, unilaterale in assenza di dolore, conservazione per anni della visione centrale, atrofia ottica con pallore centrale del disco ottico, attivazione di circoli venosi collaterali retino-coroideali.

Meningioma del nervo ottico

Nei casi di meningioma del rivestimento del nervo ottico, sono molto frequenti la discromatopsia (anomala visione dei colori) e l’esoftalmo (circa 60% dei casi).

Perché sono più frequenti nelle donne?

I meningiomi presentano sulle loro cellule recettori ormonali per il progesterone, un ormone sessuale caratteristico della donna. Il paziente tipo è rappresentato da una donna tra i 50-60 anni.

Quali sono i principali fattori di rischio?

Il trattamento con radiazioni (per leucemie, tumori etc), gli ormoni femminili, la neurofibromatosi di tipo 2 (malattia ereditaria) e l’obesità aumentano il rischio di insorgenza di meningioma

I meningiomi sono tumori benigni?

I meningiomi sono qualificati come lesioni benigne in quanto non danno metastasi e crescono lentamente, anche alcuni casi possono avere un comportamento maligno a causa della loro sede, della loro massiva vascolarizzazione, della loro tendenza ad infiltrare localmente. I sintomi sono dovuti alla compressione esercitata dalla lesione sulle strutture nervose e dall’effetto massa che è differente in base al tipo di struttura nervosa o vascolare compromessa. Una piccola percentuale di casi può essere maligna (dare metastasi) ed in assoluto hanno tendenza a recidivare.
Quanti tipi di meningiomi ci sono?
Esistono varie classificazioni e tipi cellulari che possono sintetizzarsi in basso, medio e alto rischio di recidiva e aggressività della crescita

Come si fa la diagnosi

La Risonanza Magnetica è l’esame di prima scelta per valutare localizzazione, grandezza, estensione dela lesione.Questo esame permette di valutare anche l’effetto di compressione (“effetto massa”) sulle strutture neurovascolari limitrofe limitrofi. La TAC permette di precisare l’entità del coinvolgimento osseo da parte della neoplasia. In alcuni casi, l’arteriografia è richiesta per lo studio emodinamico dei vasi arteriosi e venosi. Lo studio radiologico è estremamente importante in quanto la distinzione tra un meningioma del rivestimento del nervo ottico ed un glioma del nervo può essere difficile anche per un neuroradiologo esperto

Da quali altre malattie vanno differenziati

il meningioma del nervo ottico si può confondere con il più raro glioma del nervo perché quest’ultimo a differenza del meningioma non è suscettibile di trattamento chirurgico nei casi di localizzazione retrorbitaria. Inoltre, il glioma dell’adulto ha carattere aggressivo ed è rapidamente mortale, con invasione diretta dell’ipotalamo (modificazioni del sonno e dell’appetito) e di altre strutture cerebrali.

Come si curano

Ci sono tre opzioni:

  • osservazione: pazienti di età media con meningiomi a crescita lenta e, quindi, con una buona prognosi
  • radioterapia: lenta crescita tumorale e relativa conservazione della visione;
  • chirurgia: pazienti con tumore in rapida crescita e gravi danni visivi.