Chirurgia Mininvasiva e Robotica

Il trattamento dei tumori dell’orbita segue dei principi che hanno come obbiettivo principale la radicalità dell’asportazione, il massimo rispetto delle strutture che garantiscono la funzione visiva ed l’integrità della faccia e del suo valore estetico.
Per ottenere questi risultati si sono sviluppate nell’ultimo decennio tecniche di chirurgia mini invasiva ed endoscopica, l’uso del microscopio operatorio e sono allo studio i risultati della chirurgia robotica ancora in fase di sviluppo.

CHIRURGIA MININVASIVA
La chirurgia mini-invasiva, sempre più frequente nelle sale operatorie si basa su alcuni principi fondamentali:

  • piccole incisioni, invece di una grande apertura o come nel caso dell’orbita utilizzando la via endonasale:
  • visione con telecamere ad alta definizione con visione chiara e ingrandita collegate con un endoscopio;
  • possibilità di associare un canale operativo che permette di coagulare ed inserire strumenti per l’asportazione delle lesioni.

La chirurgia mini-invasiva può richiedere tempi più dilatati rispetto alla chirurgia convenzionale, ma di solito i pro superano i contro. Perché le incisioni sono piccole, il paziente di solito si sente meno dolore, ha meno cicatrici, e può recuperare più velocemente rispetto alla chirurgia tradizionale.
Non tutte le procedure possono essere eseguite con metodi minimamente invasivi specialmente la rimozione di lesioni tumorali che spesso deve essere asportata con la chirurgia aperta. I miglioramenti di tecnica sono favoriti da uno studio preciso della lesione e dalla diagnosi precoce che permette di trattare tumori di piccole dimensioni con minore grado di infiltrazione E coinvolgimento di strutture limitrofe.

Il trattamento dei tumori dell’orbita deve prevedere in molti casi un team multidisciplinare (Oncologo, Radioterapista, Chirurgo Maxillo-Facciale e asseconda dei casi con il NeuroChirurgo) e preventivare un eventuale trattamento chemioterapico, e radioterapia. Solo il corretto inquadramento effettuato dal team multidisciplinare può assicurare il trattamento con le migliori possibilità di guarigione in linea con i principi guida internazionali universalmente riconosciuti.

MICROCHIRURGIA
Chirurgia Ricostruttiva e Microchirurgia dell’orbita
Le moderne tecniche di microchirurgia con l’uso del microscopio operatorio e l’utilizzo di moderne tecnologie di taglio e coagulo come la radiofrequenza permettono oggi di garantire non solo un ausilio nella fase operatoria ma anche una ricostruzione ottimale dopo l’asportazione dei tumori dell’orbita. E’ possibile associare le tecniche di microchirurgia a procedure di Medicina Rigenerativa che migliorano sequele e complicanze come le cicatrici e l’enoftalmo.

APPROCCIO TRANSCONGIUNTIVALE
Si tratta di una modalità di trattamento riservata alle lesioni dell’orbita anteriore che presenta l’indubbio vantaggio di evitare l’incisione cutanea e quindi cicatrici esterne mentre è penalizzata dal modesto campo chirurgico

TECNICHE ENDOSCOPICHE
In molti casi, in particolare con il coinvolgimento del nervo ottico l’asportazione parziale o totale dei tumori dell’orbita con metodi tradizionali può provocare danni vascolari o diretto alle strutture critiche nell’orbita come il nervo ottico e / o il chiasma.
Le tecniche endoscopiche si sono evolute notevolmente e sono frequentemente utilizzate per migliorare le aree di visualizzazione e l’approccio chirurgico in cui l’accesso è limitato con la manipolazione minima dei tessuti. Queste tecniche permettono una adeguata esposizione del sito operatorio evitando una pressione eccessiva sul globo oculare e sulle strutture vascolari dell’occhio che possono compromettere la funzione visiva.
Con L’approccio endoscopico per via trans nasale possono essere trattate molte lesioni dell’orbita risparmiando strutture fondamentali per la visione.

CHIRURGIA ROBOTICA

Che cosa è la chirurgia robotica?
Si tratta della evoluzione della chirurgia mini invasiva ed endoscopica che utilizza un robot multi-armato chiamato da Vinci che opera con piccole incisioni e strumenti molto piccoli. Attualmente viene utilizzato per la rimozione della a prostata, dell’ utero, della cistifellea, alcuni interventi chirurgici oncologici complessi e le operazioni legate alla perdita di peso.

Come funziona un robot in sala operatoria?
Il chirurgo lavora seduto ad una consolle del computer direzionando le lunghe braccia del robot che è posizionato sul paziente. Le braccia sono capovolte con strumenti chirurgici piccoli e si ha una videocamera che permette al chirurgo di visualizzare l’operazione sullo schermo del computer ad alta definizione in visione 3D con possibilità di ingrandire l’immagine. Nel complesso tutto questo si traduce in una straordinaria abilità operatoria che può arrivare a gradi di precisione difficilmente ottenibili anche con la chirurgia tradizionale

Quali sono i pro e i contro della chirurgia robotica?
A fronte dell’assenza di tremore rispetto alle mani dell’uomo al momento non sono possibili i movimenti in tutte le direzioni. Tuttavia, le operazioni robotiche spesso costano molto di più di un intervento chirurgico convenzionale, richiedono più tempo ma sono diminuiti i tempi di ospedalizzazione.

Quali sono le problematiche della chirurgia robotica?
La Food and Drug Administration degli Stati Uniti sta esaminando un numero crescente di segnalazioni di malfunzionamento con complicazioni anche gravi. Non ci sono prove che il robot sia stato coinvolto direttamente. Un altro aspetto in questa fase sono i costi di gestione di questa tecnologia .