Legatura dell’arteria temporale superficiale

In molte patologie della retina e del nervo ottico viene ipotizzata una patogenesi vascolare con una cronica riduzione della perfusione ematica di questi distretti. L’acuità visiva centrale e il campo visivo sono significativamente compromessi, senza che si possa validamente intervenire per far regredire o quantomeno stabilizzare la situazione patologica ed il deterioramento delle prestazioni funzionali. Le varie terapie mediche con farmaci vasoattivi e neurotrofici si sono infatti rivelate insufficienti per migliorare il trofismo della retina e del nervo ottico.

Il tentativo di apportare benefici mediante una modificazione dell’emodinamica oculare ha da sempre stimolato le ricerche nell’ambito dell’oculistica. Soprattutto la scuola russa ha sperimentato tecniche di questo genere e in particolare la legatura chirurgica dell’arteria temporale superficiale (ATS), per creare una deviazione del circolo dalla carotide esterna a quello della carotide interna per aumentare il flusso ematico dell’arteria oftalmica. I risultati sono validati dall’esecuzione di un esame doppler che è utilissimo sia nella fase di selezione dei pazienti che nella fase di controllo postoperatorio.

Questo intervento trova il suo razionale sul presupposto che la legatura dell’arteria temporale superficiale determina una riorganizzazione emodinamica che provoca un aumento della velocità, della pressione ed in definitiva della perfusione nel territorio dell’arteria oftalmica. L’intervento viene eseguito in pazienti con deficit della circolazione retinica e/o de nervo ottico da retinite pigmentosa, retinopatia miopica non complicata, otticopatia glaucomatosa singolarmente o combinate con altri interventi chirurgici.

Intervento di legatura/biopsia dell’arteria temporale superficiale

  • È prevista l’anestesia locale.
  • Rimozione dei punti di sutura dopo 7 giorni

I pazienti per i quali è controindicato l’intervento sono quelli con stenosi carotidee serrate (< 70%) e di occlusione della carotide interna è fondamentale un accurato studio doppler dei vasi carotidei e dei loro rami anastomotici per evitare la pur remota possibilità di determinare deficit funzionali gravi ed irreversibili dopo legatura dell’ATS.Questo tipo di complicanza è stata descritta anche per la biopsia dell’arteria temporale che viene eseguita per la diagnosi di arterite temporale di Horton.

Biopsia per l’arterite temporale di Horton

Presenta un’infiammazione e degenerazione delle arterie a livello polidistrettuale con un indurimento dell’arteria temporale, preceduta da febbre, stanchezza ingravescente, dolori muscolari ed articolari, alta velocità di sedimentazione degli eritrociti, infiammazione della regione temporale epicranica, emicrania parossistica, alterata sensibilità del cuoio capelluto.

In molti casi si può verificare perdita della vista dallo stesso lato dell’arterite temporale per occlusione dell’arteria centrale retinica o dei vasi del nervo ottico fino all’atrofia ottica. Spesso c’è annebbiamento monolaterale(ossia di un occhio solo) che diventa bilaterale se non è trattata precocemente; talvolta ci può essere paralisi dei muscoli oculari con ptosi palpebrale.

Questa malattia si può manifestare in associazione con vasculopatie cerebrali della stessa natura con varie manifestazioni neurologiche.

Diagnosi e terapia

La diagnosi di questa malattia non è facile perché in molti casi prevale la sintomatologia sistemica. Viene eseguita la biopsia e l’esame istologico dell’arteria temporale può anche non chiarire la diagnosi. La terapia è a base di corticosteroidi o immunosoppressori.

Il Dott. Garzione è disponibile per effettuare l‘intervento di legatura dell’arteria temporale superficiale.
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