LA RETRAZIONE PALPEBRALE COME PRIMO SEGNO DI OFTALMOPATIA TIROIDEA

La visita oculistica può rappresentare il primo stadio per la diagnosi di oftalmopatia tiroidea in un paziente in fase preclinica della malattia.

Le cause della retrazione palpebrale superiore ed inferiore no sono chiari ma quello che certamente si può affermare è che la retrazione della palpebra superiore costituisce uno dei segni più frequenti di una oftalmopatia tiroidea. Una retrazione palpebrale deve sempre far sospettare una oftalmopatia tiroidea anche se gli esami ematochimici (anticorpi antitiroide) sono ancora normali. Spesso è l’oculista che interpreta e valuta la retrazione palpebrale come una spia della malattia di base a pazienti spesso inconsapevoli. La diagnosi di oftalmopatia tiroidea sarà poi confermata dagli esami degli anticorpi antitiroide, dallo studio TAC per valutare lo stato dei muscoli e della ghiandola lacrimale e dalla visita endocrinologica. Un test molto semplice può essere quello della fenilefrina eseguibile in pochi minuti nello studio dell’oculista. La fenilefrina è una molecola strutturalmente simile ad una catecolamina – agonista dei recettori alfa1-adrenergici, usata principalmente come decongestionante, come agente dilatatore delle pupille e per incrementare la pressione sanguigna (Wikipedia). Questa sostanza viene spesso utilizzata come collirio per la dilatazione della pupilla. Nei pazienti sensibili dopo qualche minuto dalla instillazione si evidenzia un aumento della retrazione palpebrale ed un aumento dello scleral show. Questo effetto è dovuto alla iperfunzione del muscolo del Muller stimolato dalla innervazione simpaticomimetica e quindi dalla fenilefrina (agonista adrenergico alfa).

Va precisato che nell’oftalmopatia tiroidea è presente una iperattività dell’innervazione simpatica con conseguente iperfunzione del muscolo di Muller.

Dopo aver inquadrato lo stadio e la gravità della oftalmopatia tiroieda vengono pianificate le diverse opzioni mediche e chirurgiche che richiedono una stadiazione assolutamente rigorosa procedendo prima con la gestione antiinfiammatoria ed immunomodulatrice, poi la chirurgia orbitaria del grasso e in ultimo stadio la chirurgia dello strabismo (se presente) e delle palpebre. Per quest’ultima preferiamo l’approccio ab interno che prevede un indebolimento del muscolo di Muller associato o meno a cantopessia. Si tratta di un intervento ambulatoriale (circa 20 minuti), eseguito in anestesia locale, senza suture e con pochi giorni di convalescenza.


PRIMA E DOPO L’INTERVENTO CHIRURGICO PER RIDURRE LA RETRAZIONE DELLA PALPEBRA SUPERIORE


Presso GAMMA MEDICA l’intervento viene eseguito con il bisturi a radiofrequenza e microscopio operatorio, tecnologie che permettono di utilizzare sistemi sofisticati di taglio e coagulo molto precisi che riducono il gonfiore post operatorio e migliorano i processi di guarigione.