MONITORAGGIO DEL TRIAMCINOLONE ACETONIDE INTRAVITREALE (TAIOFTAL ®) CON ESAME OCT (TOMOGRAFIA A COERENZA OTTICA) NEL TRATTAMENTO DELL’EDEMA DELLA RETINA
Con la determinazione AIFA del 16/04/2013 è stata autorizzata, in Italia, l’immissione in commercio di una formulazione di triamcinolone acetonide specifica per l’iniezione intravitreale, per la cura dell’edema maculare. Si tratta di un farmaco con un dosaggio di 80 mg/ml, richiede un volume di soli 50 microlitri per iniettare 4 mg di farmaco, che è la quantità più utilizzata e conosciuta. Non contiene conservanti né disperdenti, e pertanto non ha effetti collaterali derivanti da questi eccipienti
Il triamcinolone acetonide viene utilizzato per il trattamento dell’edema maculare per le sue proprietà antiinfiammatorie, antiedemigene e antiVEGF (il cosiddetto fattore di proliferazione vascolare).
Le cause dell’edema retinico sono multifattoriali ma soprattutto dipendono dalla presenza dei mediatori dell’infiammazione e dai fattori di crescita vascolare che stimolano l’angiogenesi con il risultato finale di modificare la struttura delle cellule endoteliali e i meccanismi di controllo del ciclo cellulare che da questi dipendono.
Il massimo effetto terapeutico del triamcinolone iniettato in camera vitrea si realizza dopo 2 mesi e diminuisce al quarto mese dalla procedura.
La presenza in camera vitrea dl farmaco è influenzata da numerosi fattori legati al corpo vitreo ed al suo metabolismo (distacco parziale o totale, lacune vitreali, etc.) o alle dimensioni dell’occhio (miope, ipermetrope).
Oggi la presenza e la diffusione del farmaco può essere monitorizzata con l’esame OCT (TOMOGRAFIA a COERENZA OTTICA) che soprattutto con la tecnologia più avanzata permette di studia re con alti livelli di definizione la diffusione del farmaco nel vitreo.. Questo esame, quindi, permette di seguire sia gli effetti sulla retina che la dinamica del farmaco, utile per la prevenzione e gestione del principale effetto collaterale: il glaucoma secondario. L’ipertono, infatti, è riportato nel 30% dei pazienti trattati con il cortisone intravitreale anche se, ad eccezione di rari casi, il glaucoma può essere ben gestito con farmaci antiglaucomatosi locali e/o sistemici.).