Un altro parametro di valutazione nella pianificazione delle lenti intraoculari toriche

La posizione delle palpebre e la sua influenza sull’astigmatismo corneale

Sono state accertate modifiche dell’astigmatismo corneale dopo chirurgia palpebrale, tipo blefaroplastica superiore. Questi dati rendono importante la valutazione di questo parametro nella programmazione di un intervento di cataratta con impianto di lente intraoculare torica. Negli ultimi 10 anni sono aumentati in ordine di frequenza sia gli interventi di cataratta con lenti di tecnologia avanzata come le lenti toriche si gli interventi di blefaroplastica superiore, che negli Stati Uniti rappresenta una delle prime 5 procedure estetiche eseguite. 

Negli ultimi 20 anni le opzioni di trattamento della cataratta si è arricchita delle lenti di sesta generazioni le cosiddette AT IOL (Advanced Tecnology) lenti ad alta tecnologia, definite anche Lenti Premium, che permettono di correggere le problematiche visive per vicino con le lenti multifocali e l’astigmatismo con le lenti toriche, con una indipendenza dagli occhiali nella maggior parte della vita di relazione.

Per la preparazione all’intervento per i pazienti candidati all’intervento di cataratta con correzione dell’astigmatismo è necessario un protocollo estremamente preciso che prevede: visita oculistica con refrazione, topografia corneale, pupillometria e biometria ottica. Le lenti toriche anche per chirurghi esperti propongono delle problematiche che possono inficiare il risultato: errori biometrici, marcatura preoperatoria imprecisa, capsuloressi decentrata o rotazione/instabilità della lente intraoculare che ne diminuisce o ne annulla il risultato.

Un parametro sottostimato è la posizione della palpebra superiore le cui modifiche possono determinare nel tempo modifiche dell’astigmatismo corneale. La posizione e l’apertura delle palpebre dipende da varie cause lenti a contatto, invecchiamento e interventi di blefaroplastica o di ptosi palpebrale.

Ci sono numerosi studi, statisticamente significativi, che confermano sia l’influenza dell’apertura e della conformazione palpebrale sullo sviluppo del grado e tipo di astigmatismo corneale sia la variazione che si riscontra dopo interventi di riposizionamento dopo chirurgia. Queste modifiche possono rappresentare un ulteriore elemento di insuccesso che può rendere insoddisfatto il paziente e inefficace la procedura.

E’, quindi, importante valutare preliminarmente con molta attenzione l’obiettività palpebrale, anche con foto digitali, considerandola un ulteriore criterio di selezione e se ritenuto influente, valutare una opzione preliminare di chirurgia palpebrale.

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