,

TRATTAMENTO DELLA CAVITA’ ANOFTALMICA NEI PORTATORI DI PROTESI OCULARE

CASA di CURA

SUORE dell’ADDOLORATA

Presidio Autonomo di Chirurgia Day Surgery ed Ambulatoriale

convenzionato con il SSN

UNITA’ FUNZIONALE di OCULISTICA

Resp. Dott. DARIO SEVERINO

Via Alessandro Manzoni n.13       56125 PISA

Telefono: 050 45075

 

A cura di:

Dott. FEDERICO GARZIONE

 

 

 

 

 

INTERVENTI ESEGUIBILI IN CONVENZIONE CON UNA ATTESA DI CIRCA UN MESE PRESSO LA CASA DI CURA SUORE DELL’ADDOLORATA – VIA MANZONI 13 – PISA

 

 

 

info: federicogarzione@gmail.com

Presso l’Unità Funzionale di Oculistica della Casa di Cura Suore dell’Addolorata di PISA è stato di recente istituito un ambulatorio per tutti i pazienti portatori di protesi oculare.

 

I pazienti che affluiscono a questo ambulatorio sono affetti da anoftalmia causata da diverse patologie o fattori esterni come:

  • Traumi
  • Retinoblastoma
  • Distacco di retina
  • Glaucoma
  • Tumori
  • Radioterapia

 

Il nostro protocollo di cura prevede l’organizzazione di un percorso mirato a seconda delle necessità e delle aspettative del paziente.

Viene esaminata accuratamente e fotografata la cavità e gli annessi per avere un quadro completo dell’evoluzione nel tempo.

Le foto vengono effettuate con e senza protesi oculare al fine di valutare l’eventuale capacità della cavità e appoggio della protesi.

Oltre allo studio completo ed accurato della cavità anoftalmica esaminiamo a fondo l’occhio sano controlaterale seguendo un protocollo preciso:

 

  • Visita oculistica completa
  • Campo Visivo Computerizzato
  • OCT-Tomografia Retinica
  • Topografia corneale
  • Eventuali esami aggiuntivi sulla base delle patologie riscontrate.

 

I controlli vengono effettuati con scadenza semestrale salvo presenza di ulteriori malattie che richiedono controlli più frequenti.

 

Durante l’ispezione della cavità e degli annessi si valuta l’eventualità di effettuare interventi chirurgici finalizzata al miglioramento della gestione, del posizionamento e del comfort della protesi.

 

 

Gli interventi effettuati sono:

  • Blefaroptosi della palpebra superiore

 

Procedura chirurgica utilizzata per eliminare l’eccesso di pelle e grasso sopra gli occhi (blefaroplastica superiore) e migliorare l’apertura della palpebra superio intervenendo sul muscolo elevatore della palpebra.

 

  • Innesto dermo-adiposo

 

Il tessuto dermoadiposo è di norma prelevato dalla regione addominale,dai glutei o dalla parte laterale della coscia dello stesso paziente ed inserito nella cavità anoftalmica. Il derma viene posizionato verso l’esterno ed il grasso verso l’interno dopodiché i quattro muscoli retti vengono suturati in modo da trasmettere il movimento all’innesto. Il limite principale di questa procedura è la riduzione del suo volume nei primi 6 – 12 mesi. L’assorbimento è maggiore se l’innesto viene effettuato come secondo intervento. L’innesto dermoadiposo è preferibile quando i fornici sono poco profondi o quando si è verificata più di una espulsione dell’impianto dall’orbita con conseguenti problemi di tenuta dei tessuti.

 

  • Innesto grassoso con tecnica mininvasiva

Prelievo di grasso da una parte del corpo, in genere addome o interno cosce e trasferimento in un’altra zona al fine di migliorarla nei contenuti e nel volume (bioristrutturazione) La tecnica standard prevede il prelievo del grasso con una cannula molto piccola (3 mm), la centrifugazione (tecnica diColeman) per 3 minuti o la decantazione e successivamente l’innesto nella zona desiderata con una cannula di circa 2mm. L’intervento si può eseguire con il paziente sedato o in anestesia locale per i ritocchi e può dare risultati permanenti. L’innesto grassoso ha una maggiore vitalità e può essere utilizzato a completamento di altre tecniche chirurgiche per modulare il volume e la struttura dei dei tessuti della cavità orbitaria. L’entusiasmo per questa metodica è notevolmente aumentato per il corredo scientifico che conferma la presenza di cellule staminali nelle cellule adipose. Tra queste cellule sono presenti anche precursori delle cellule mesenchimali staminali: uno studio recentemente pubblicato (Crisan M et al : “A perivascular origin for mesenchymal stem cells in multiple human organs” Cell Stem Cell 2008 Sep 11;3(3):301-13 ) indica nei periciti del tessuto adiposo i veri precursori delle cellule mesenchimali staminali.

  • Spacer palpebrale

 

Prelievo della cartilagine auricolare(dietro l’orecchio) per allungare la palpebra inferiore lassa.

 

  • Impianto endoorbitario

 

Impianto di biglie in idrossiapatite (materiale biocompatibile di sintesi molto poroso e facilmente colonizzabile e vascolarizzabile) o PMMA (polimetilmetacrilato) in pazienti che hanno precedentemente subito enucleazione o eviscerazione.

 

 

  • Cantopessia e plastica del fornice inferiore

Attraverso l’intervento di cantopessi è possibile riposizionare l’angolo dell’occhio e ricostituire il fornice inferiore dove viene allocata la parte inferiore della protesi. Questa tecnica è indicata per migliorare la lassità e tonicità della palpebra inferiore, molto spesso compromessa nei pazienti portatori di protesi.

Queste procedure possono essere svolte in regime di day-hospital in anestesia locale con sedazione.

Il recupero alle attività sociali avviene rapidamente nel giro di circa 5-10 giorni.

I risultati sono visibili a partire dalla seconda settimana per il lipofilling o dopo qualche settimana per gli altri interventi.

 

I risultati diventano definitivi a distanza di circa tre mesi.