Articolo su “Il Mattino” edizione Salerno del 7 Febbraio 2025 – Acquavella, la storia del dottor Garzione

Acquavella, la storia del dottor Garzione: da medico dei vip a Roma a specialista pro bono in Cilento

L’oculista è stato al fianco di Gino Strada ora porta la sua esperienza anche nel Cilento

di Domenico Barbati
Venerdì 7 Febbraio 2025, 06:45


 

Federico Garzione, è un medico “particolare”. A Roma è un’autorità indiscussa nel campo oftalmico ma è un salernitano costretto ad “emigrare”.

È nato ad Acquavella in provincia di Salerno e proviene da una famiglia senza alcun riferimento nel mondo medico.«Non avevo raccomandazioni né supporti di alcun tipo.

Dopo la laurea e la specializzazione al II Policlinico di Napoli, decisi di ampliare i miei orizzonti, frequentando, non senza difficoltà, i centri di eccellenza a Roma, come l’Ospedale San Carlo di Nancy, dove ebbi la fortuna di lavorare con il professor Clemente Santillo, una vera autorità nel campo. La formazione, però, era a titolo gratuito e per mantenermi svolgevo turni di guardia medica tornando a Casal Velino durante i fine settimana e le festività».

Da quei primi passi, Garzione ha costruito una carriera brillante, lavorando come assistente e poi primario di Oftalmoplastica ma anche come docente in strutture universitarie come la Chirurgia Plastica dell’Università degli studi “Tor Vergata” di Roma, diretta dal professor Valerio Cervelli. L’esigenza di approfondire la cultura medica lo ha portato a viaggiare per il mondo, frequentando ospedali di prestigio come il Moses Taylor Hospital e il Mercy Hospital negli Stati Uniti per perfezionarsi in chirurgia della cataratta. Successivamente, ha approfondito le tecniche di chirurgia orbito-palpebrale al Moorfields Eye Hospital di Londra, chirurgia plastica alla Clinica Planas di Barcellona e chirurgia dei casi complicati all’Agarwal’s Eye Hospital di Chennai, in India.

L’esperienza

«Ricordo in India – racconta Garzione – le file interminabili di pazienti che aspettavano fuori dagli ospedali. C’erano quelli che potevano permettersi di pagare un intervento in sale operatorie private e quelli che, non avendo nulla, venivano trattati ugualmente gratuitamente nelle sale operatorie comuni. Era un sistema che cercava di bilanciare le disuguaglianze, facendo sì che chi aveva più mezzi contribuiva indirettamente a sostenere chi non ne aveva. Non era perfetto, ma garantiva a molti l’accesso a cure essenziali».

Questa esperienza, come con Gino Strada, ha lasciato un segno indelebile per l’impegno attuale finalizzato a garantire cure accessibili anche nelle aree rurali e per i pazienti con difficoltà economiche. Dopo aver appreso e perfezionato tecniche innovative in tutto il mondo, Garzione oggi pratica un intervento come la dacriocistorinostomia transcanalicolare con laser a diodi o il lipofilling per patologie dell’orbita, procedure mininvasive e assolutamente innovative in campo oftalmologico con un’esperienza unica per questo tipo di trattamenti. «L’evoluzione tecnologica – spiega Garzione – non dovrebbe mai essere un privilegio per pochi, ma un’opportunità per tutti. L’uso di tecnologie avanzate consente interventi meno traumatici, tempi di recupero più rapidi e costi ridotti. Tuttavia, nelle aree rurali come il nostro Cilento, le difficoltà economiche e logistiche, unite alla carenza di strutture e trasporti, peggiorano il decorso delle malattie, causando ritardi e ostacolando la prevenzione. Questo è un problema che la medicina rurale deve affrontare con urgenza».

Il territorio

Oltre a lavorare nel suo centro oculistico Gamma Medica di Roma, Garzione torna regolarmente nel suo Cilento, collaborando con strutture come la Clinica Cobellis di Vallo della Lucania e visitando pazienti nei suoi studi di Salerno e Casal Velino. «La mia priorità è sempre stata quella di garantire l’accesso alle cure a chi ne ha bisogno, indipendentemente dalle possibilità economiche. Spesso chi non può permettersi di pagare un intervento è proprio chi ne ha più bisogno. Per questo cerco di trovare un equilibrio, utilizzando un approccio solidale: chi può contribuire aiuta, indirettamente, a coprire i costi di chi non può».

Medicina rurale e programmazione sanitaria: un nodo cruciale. «Va sottolineato che uno dei problemi principali nelle aree rurali è la difficoltà di accesso ai servizi sanitari specializzati. Questo compromette la prevenzione e il trattamento precoce di molte patologie oculari, con conseguenze gravi. Nel nostro lavoro bisogna puntare non solo a curare, ma, nel rapporto con i pazienti, migliorare la consapevolezza e l’importanza della prevenzione, promuovendo l’uso di tecniche innovative che riducano l’impatto degli interventi».

Quando gli si parla della vita privata Garzione diventa quasi cupo in volto. «Solitamente, un medico di questo tipo non ha vita propria e non ha molto tempo per se stesso, ma vive molte altre vite, portando con sé un importante bagaglio di esperienza e di umanità. Tutto questo ti insegna a vivere con partecipazione e consapevolezza le vite e i problemi degli altri». E i giovani: «Nel mio girare il mondo non ho mai visto un medico di successo che non lavorasse 24 ore al giorno. Un aspetto importante è certamente quello di sognare in grande, fissarsi degli obiettivi ambiziosi ed impegnarsi con tenacia per realizzarli».

Fonte:  https://www.ilmattino.it/salerno/acquavella_storia_dottor_garzione_medico_vip_roma_specialista_pro_bono_cilento-8640842.html

 

UNA NUOVA ESPERIENZA AL SUD CON UN PROGETTO: CONIUGARE ALTA TECNOLOGIA E SOSTENIBILITÀ

Da luglio 2024 è iniziata una nuova collaborazione con la Clinica Cobellis di Vallo della Lucania in provincia di Salerno con il programma di utilizzare tecnologia di ultima generazione per interventi di Oculistica e Chirurgia Oftalmoplastica che permettano una sanità di alta specializzazione e la riduzione l’emigrazione sanitaria.

Al momento la casistica è molto promettente e il case mix giustifica e stimola il nostro entusiasmo e il nostro impegno.

MEDICINA DELL’INCLUSIONE IN OFTALMOLOGIA

Ci è sembrato opportuno pubblicizzare questa iniziativa utile per Oculisti, Assistenti di Oftalmologia, Infermieri ed Operatori Socio Sanitari per migliorare la gestione e la qualità di vita di queste persone.

 

L’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria sceglie Yeah per la formazione degli operatori dell’Unità Operativa Complessa di Oculistica

Cinquanta operatori dell’Unità Operativa Complessa di Oculistica, presso l’IRCCS Sacro Cuore-Don Calabria, si sono messi “nei panni di…” pazienti ipovedenti e ciechi, al fine di apprendere le migliori tecniche di accompagnamento, grazie al percorso di formazione ideato da Progetto Yeah, ramo della cooperativa sociale QUID, e tenuto da due docenti d’eccezione Fabio Lotti e Marco Andreoli, fondatori del progetto Yeah.

“Nei panni di…”: imparare dai pazienti per comprendere la diversità.

“L’errore più comune che viene fatto è quello di voler guidare i movimenti di una persona non vedente con le logiche spazio-temporali di chi vede”, spiega Fabio Lotti.

Come spiegare quindi la diversità dei pazienti ipovedenti o ciechi agli operatori? Come individuare le giuste tecniche di accompagnamento per persone con disabilità? Molto semplice, provando a simulare la loro quotidianità…Questo è quello che è stato chiesto a 50 operatori tra infermieri, operatori socio-sanitari ed ortottisti che lavorano ogni giorno a contatto con persone con difficoltà visive.

Il corso proposto da progetto Yeah ha previsto, quindi, oltre alla parte teorica, una dimostrazione pratica con i corsisti che a turno si alternavano nel ruolo dell’accompagnatore e in quello dell’accompagnato, bendati con apposite mascherine.

“Supportare in maniera adeguata una persona non vedente o ipovedente durante la sua breve o lunga presenza in ospedale non è così scontato”, afferma la Dott.ssa Pertile, Direttore dell’Unità operativa di Oculistica, presso l’IRCCS Sacro Cuore-Don Calabria “Paradossalmente è meno complesso l’approccio con un paziente cieco rispetto a un ipovedente, riguardo al quale è difficile comprendere cosa riesca a fare autonomamente e in cosa invece necessita di aiuto. Ci sono inoltre le persone che prima del ricovero vedevano e che poi, a causa per esempio del distacco della retina dell’unico occhio sano, si trovano improvvisamente a non vedere nulla. Di solito si tratta di una condizione temporanea che comporta comunque la gestione, anche psicologica, di questa disabilità”.

Nella foto: da sinistra la dottoressa Grazia Pertile, Fabio Lotti e Marco Andreoli, Stefano Zullo e Roberta Foladori, rispettivamente coordinatore infermieristico del Reparto e del Servizio di Oculistica.

Attraverso i cinque incontri full immersion proposti da Yeah, tutti gli operatori hanno potuto sperimentare nuove ed efficaci tecniche di accompagnamento dei loro pazienti ipovedenti e ciechi, hanno approfondito come dare indicazioni di orientamento precise a coloro che riescono a vedere solo in parte e quali suggerimenti dare a coloro che, invece, si ritrovano all’improvviso a perdere la vista per un incidente o una malattia per affrontare la vita con questa nuova condizione.

INTERVENTO PER ESITI DI PARALISI DEL FACCIALE CON TARSORRAFIA LATERALE E FILI DI SOSPENSIONE PERMANENTI

L’intervento viene svolto in regime di anestesia locale, ambulatoriale, ha una durata di circa 1/2 ora. Si tratta di un intervento che viene eseguito nella fase tardiva della patologia ed ha una buona stabilità nel tempo.

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TRATTAMENTO E GESTIONE DEI PROBLEMI VISIVI NEL DISABILE

Il giorno 13 Maggio 2024 alle ore 9.00 presso il Dipartimento di Scienze dell’Università degli Studi Roma Tre, situato nella nuova sede di Vicolo Savini 2, si terrà una giornata di studio e approfondimenti sul tema “Trattamento e Gestione dei problemi visivi nel disabile”.

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A partire da oggi partiamo con una nuova avventura: il canale ufficiale dello Studio Gamma Medica su Instagram. Un nuovo canale dove potrete trovare informazioni sulle attività, sulla formazione, sui risultati e sui continui aggiornamenti del Centro Medico.

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RISULTATI A DISTANZA DELLA DACRIOCISTORINOSTOMIA LASER

Dal 2019, presso la struttura sanitaria Gamma Medica, specializzata in Chirurgia delle vie lacrimali, viene utilizzata la tecnologia con laser a diodi per la ricanalizzazione delle patologie ostruttive delle vie lacrimali.

Si tratta di una nuovissima tecnica mini-invasiva che permette, in anestesia locale e in tempi estremamente veloci (circa 15 minuti), di poter eseguire un intervento di bypass tra il sacco lacrimale e il naso.

L’intervento è ambulatoriale e non necessita di tamponi ma viene eseguito con l’assistenza di un anestesista e comunque con la massima osservazione nel periodo post-operatorio.

I pazienti che si sottopongono a questo tipo di intervento sono solitamente selezionati, in quanto risulta più efficace rispetto alla dacriocistorinostomia classica:

pazienti che non possono sospendere la terapia con anticoagulante, steno-ostruzioni senza patologia infettiva, reinterventi dopo dacriocistorinostomia esterna o endonasale, pazienti che non possono affrontare anestesie con sedazione per patologie sistemiche.

Per molti pazienti si è trattato di una scelta autonoma per non affrontare o rimandare l’intervento chirurgico tradizionale.

L’intervento può essere ripetuto e, non preclude, la possibilità di una dacriocistorinostomia esterna o endonasale.

I risultati della nostra casistica:

Periodo 2019-2023: circa 400 pazienti

Successo anatomico: 50% dei casi (pervietà al lavaggio del canale lacrimale)

Successo funzionale (diminuzione della lacrimazione): 70% dei casi

Circa 80 pazienti hanno ripetuto la procedura con ulteriore miglioramento dei risultati.

In conclusione, solo il 7% ha eseguito intervento chirurgico tradizionale.

 

SCARICA LA BROCHURE DELL’INTERVENTO DI DACRIOCISTORINOSTOMIA LASER

PARTECIPAZIONE ALL’ULTIMO CONGRESSO DELLA SOCIETA’ OFTALMOLOGICA ITALIANA COME RELATORE SULLA DIAGNOSTICA AVANZATA NELLA GESTIONE DELLA TERAPIA

“SESSIONE 4 – SIMPOSIO SOI – INSORGENZA E PROGRESSIONE DELLA MIOPIA: IL MEDICO OCULISTA TRA REALTA’ E MITI”

LENTE INTRAOCULARE EDOF ISOPURE PER LA CURA DELLA CATARATTA

A Gamma Medica, centro specializzato in Chirurgia della cataratta avanzata, da circa due anni, per gli interventi di cataratta, vengono impiantate lenti EDOF (Extended Depth of Focus- Ad aumentata profondità di fuoco). Queste lenti intraoculari rappresentano una valida soluzione sia per il chirurgo, sia per il paziente, favorendo una ottima acuità visiva da lontano e una buona visione intermedia, che permette l’utilizzo di computer e smartphone e svolgere la maggior parte delle attività quotidiane senza ricorrere agli occhiali. In alcuni casi, potrebbe essere necessaria una modesta lente per la lettura dei caratteri per vicino come ad esempio il bugiardino dei farmaci.

A Gamma Medica, negli ultimi due anni, sono stati seguiti 150 pazienti a cui è stata impiantata con successo una lente intraoculare EDOF.
Questi soggetti hanno avuto un veloce adattamento senza i fastidiosi bagliori e aloni notturni delle vecchie lenti intraoculari multifocali.
A tutti i pazienti è stata assicurata una eccellente visione da lontano e una soddisfacente visione nelle distanze intermedie.
Questi dati ci stimolano a continuare nell’impianto di lenti intraoculari a tecnologia avanzata e a migliorare ulteriormente la gestione dei pazienti che devono sottoporsi all’intervento di cataratta.
Lente Intraoculare EDOF

  • Compatta come una lente monofocale
  • Senza anelli diffrattivi
  • Tecnologia avanzata
  • Potere addizionale per la visione intermedia